CALCIO, SERIE A: LA JUVE BATTE IL CINQUE

Ieri, lunedì 25 Aprile 2016, la Juventus ha vinto il suo 32esimo scudetto ufficiale, il quinto consecutivo e il secondo dell’era Allegri.
Lo scudetto portato a casa quest’anno dalla Juve  arriva in un momento in cui la squadra transitava dalla fine di un ciclo all’inizio di uno nuovo, e francamente è impossibile immaginare di poter fare questo passaggio meglio di così.
Una squadra rinnovata sia tecnicamente che anagraficamente che mister Allegri ha saputo far rendere al massimo per ogni suo elemento, chi più chi meno ma nessuno escluso.
Sì perchè una delle caratteristiche principali dell’allenatore toscano è quella di saper far rendere al massimo qualsiasi giocatore; se andiamo ad analizzare i singoli componenti della rosa bianconera è difficile trovare qualcuno che abbia sfigurato, da Buffon fino a Padoin.
Una capacità mentale e tecnica cresciuta a dismisura partita dopo partita, associata ad una consapevolezza mai eccessiva che dava alla squadra la qualità di saper quando attaccare e quando gestire la gara, come dimostrano molte partite vinte senza il massimo sforzo. D’altronde, questo è il fattore che differenzia la grandi squadre.

Ora lo si può dire con certezza: la programmazione fatta da Marotta & co. è impeccabile ed è il vero punto forte di questa squadra.
Un progetto iniziato 6 anni fa che ha portato ben 5 scudetti, 3 Supercoppe, una Coppa Italia (una finale ancora da giocare) e notevoli passi avanti in Europa come dimostrato nel doppio confronto col Bayern e con la finale di Champions dello scorso anno.

A inizio stagione la Juventus ha arrancato terribilmente, 12 punti in 10 partite, dovuti ad un mix di adattamento dei nuovi, sfortuna, e forse anche qualche scelta non azzeccatissima di Allegri. Ma questi numeri sono un lontano ricordo, dall’ultima sconfitta della Juventus (0-1 a Sassuolo) la squadra Piemontese ha messo insieme 24 vittorie su 25 partite, ribaltando un -10 dall’attuale capolista a +12 sulla seconda in classifica con 3 giornate ancora da giocare. Tutto ebbe inizio in quel minuto 94 del derby di Torino, quando Cuadrado ci mise la zampa e consegnò i 3 punti alla vecchia signora.

Alla lunga i risultati sono infatti venuti fuori: i giovani hanno capito cosa significasse lottare per la maglia bianconera, con i senatori che hanno fatto da perfetto collante per questo adattamento che compone una perfetta addizione tra esperienza  e freschezza giovanile, un allenatore che predicava calma perchè non tutto era perduto, gestendo lo spogliatoio alla perfezione dalla prima giornata a oggi.
Buffon sembra immortale e forse sta disputando la sua migliore stagione di sempre, Khedira e Mandzukic hanno portato fame ed esperienza, e se pensiamo che i giovani della rosa sono Pogba (’93), Dybala (’93), Morata (’93), Rugani (’94), Alex Sandro (’92) non ci resta che pensare all’inizio di un ciclo vincente a testimoniare l’ottimo lavoro che la società svolge in ottica futura, bloccando inoltre numerosi giovani talenti (perlopiù Italiani) in giro per la penisola.

I protagonisti della splendida rimonta bianconera, a parte il già citato Allegri, sono principalmente 3: Pogba, Buffon, Dybala.
Il talento francese parte a rilento forse anche a causa del peso del numero 10 che ha ereditato da Del Piero, spesso lezioso e fumoso, ma crescerà partita dopo partita in modo vertiginoso, mettendo spesso la firma decisiva tra gol e assist che ad oggi sono rispettivamente 9 e 13. Sempre più decisivo e incisivo, se la Juve vuole diventare grande anche nel mondo, deve tenerlo.
Su Buffon che si può dire? Credo che ognuno di noi abbia esaurito gli aggettivi, sembra ormai palese che si stia parlando del miglior portiere di sempre. 38 anni e non sentirli: INFINITO.
Dybala si ritrova anche lui a ereditare una scomodissima posizione, l’accostamento a Carlos Tevez a inizio stagione era inevitabile visto che è stato pagato la bellezza di 40 milioni.
La Joya” viene inserito progressivamente da Allegri, e una volta inseritosi nei meccanismi di squadra saprà il mister con ben 16 gol e 8 assist, il più delle volte decisivi. Il record di Tevez come miglior marcatore alla prima stagione in bianconero è a rischio, e pensiamo che Paulo ha solo 22 anni.. Talento, cattiveria, velocità: tutto il potenziale per diventare uno dei migliori al mondo.

Quando si parla di quinto scudetto consecutivo vinto si pensa inevitabilmente ad un ciclo verso il tramonto perchè l’età avanza, i giocatori cambiano e talvolta anche gli allenatori. Ecco i motivi per cui l’impresa compiuta dalla Juve in questi 5 anni è davvero incredibile, (eguaglia il grande Torino e la stessa Juve degli anni 30-35).  Ma se guardiamo ciò che è accaduto quest’anno, come e con chi la Juve ha ottenuto tutto ciò, il nuovo ciclo è solo all’inizio.

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