L’Università che vogliamo

Il termine “Università” può esser inteso come “totalità, universalità“; ad indicare proprio l’insieme delle numerosissime discipline e dei diversi livelli di cultura contenuti in queste istituzioni. Rappresenta il più alto grado di istruzione, l’ultimo pezzo del puzzle per una completa formazione teorica, la pergamena che apre le porte ai neolaureati sul mondo lavorativo, anche se di questo mondo gli studenti conoscono spesso veramente poco. Saperi, competenze, confronto, contaminazione, professionalità sono gli elementi caratterizzanti dell’esperienza universitaria: un Ateneo è dunque una fonte di opportunità e occasioni. Attorno a noi ci sono migliaia di studenti e docenti che percorrono strade simili alle nostre e centinaia di docenti e professionisti che, oltre ad insegnare le loro discipline, fanno ricerca e portano avanti la loro carriera accademica o professionale.

L’obiettivo di qualsiasi Università dovrebbe essere quello di creare una comunità integrata, mettendo a fattor comune e collegando il sapere umano di tutti gli individui.

Ma siamo o non siamo una comunità integrata?

Ad ognuno le sue riflessioni. Ciò che sicuramente si può osservare è che, in particolare gli atenei pubblici potrebbero porre più attenzione sul singolo studente, incentivandolo a vivere l’esperienza universitaria a 360°, offrendogli stimoli continui in termini di esperienze, opportunità e interazioni con il mondo professionale, sociale e civile: un’innovazione che dovrebbe investire anche la didattica. Gli studenti dovrebbero potersi ritrovare in un ambiente formativo che li connetta e prepari ad affrontare le sfide del domani. Una didattica quindi che faccia della teoria non il punto di arrivo ma di partenza, formando individui con una propria libertà professionale. L’Ateneo dovrebbe aprirsi verso il contesto socioeconomico mediante la valorizzazione e il trasferimento delle conoscenze in ambo i sensi, rafforzando il legame con il territorio. I percorsi di studio offrono delle possibilità di questo tipo, ma non sono del tutto sufficienti se si vuole vivere una reale crescita personale, relazionale e professionale. E così ad esempio l’assegnazione di un progetto o case study è un’attività sì valida, ma non offre comunque l’opportunità di immergersi veramente in determinati processi che si ripresentano nella vita reale lavorativa e più in generale nel contesto sociale. Ciò che manca agli studenti, è la possibilità di interagire in maniera diretta ed orizzontale con chi è già inserito all’interno del mondo del lavoro, al fine di comprenderne meglio il funzionamento ed apprendere quelle competenze relazionali fondamentali per la crescita di ogni individuo. Attività come la partecipazione ad una conferenza, ad un workshop tematico o ad una competizione “aziendale”, se svolte con un apprendimento dinamico e con spirito critico, forniscono la possibilità di vivere dei processi che aiutano lo sviluppo di attitudini relazionali e di confronto e che arricchiscono il bagaglio esperienziale di ogni studente.

Quello che spesso capita è che la maggior parte degli studenti interagisca in maniera limitata con l’ambiente che lo circonda, un po’ per quello che forse il più delle volte non viene offerto o curato e un po’ per quella concezione ormai diffusa dell’approccio “tradizionale” al percorso accademico. Così facendo l’Università viene vissuta e concepita come un esamificio, il mood a ripetizione è: lezione-studio-esame, fino alla laurea. Tutto questo è molto riduttivo considerando le diverse opportunità “nascoste” pronte per essere colte. È assolutamente vero che concludere il percorso di laurea con il massimo dei voti contribuisca a posizionarsi con un notevole successo nel mondo del lavoro, ma è altrettanto vero che lo studio e l’ottima conoscenza di una materia spesso non sono sufficienti. Ancor di più se consideriamo quanto il contesto mutevole e globale di oggi richieda sempre più competenze interdisciplinari e trasversali. Occorre quindi sapersi relazionare con gli altri professionalmente, saper cogliere certe situazioni personali, conoscere il funzionamento di prassi consolidate, capire praticamente come avvengono i processi decisionali, saper lavorare in un gruppo di persone, pensare e agire con razionalità, progettare degli obiettivi, creare e attuare delle strategie…

Se l’obiettivo quindi è acquisire e sviluppare determinate competenze e capacità personali, ciò che fa davvero la differenza e che arricchisce l’esperienza non è tanto il raggiungimento dell’obiettivo in sé quanto la strada e gli strumenti utilizzati per perseguire lo stesso. Acquisiscono quindi importanza il contesto, le azioni che si creano o intraprendono, l’esperienza che si vive e l’impatto sociale che si genera. Si tratta di capacità che solo con la pratica e mettendosi in gioco si fanno proprie, utili per sviluppare una maggiore consapevolezza di sé stessi ed affacciarsi alla società con un valore aggiunto. In sede di colloquio di lavoro, non è solo il curriculum ad essere analizzato, ma la persona stessa, messa alla prova in particolari situazioni. È importante, quindi, approfittare delle occasioni che si presentano in Università per crescere non solo in termini tecnici ma anche personali e caratteriali: partecipazioni ad iniziative, tavole rotonde, workshop, convegni, presentazioni, progetti, associazionismo universitario sono tutti punti salienti del percorso di studi, accanto alla volontà forte di conoscere altre persone, altre culture e punti di vista e, perché no, altre discipline.

In questo clima, con un forte modello sociale e con altrettanti presupposti di migliorare il contesto universitario è nata presso lUniversità di Roma “Tor Vergata” UnInFormazione, realtà che si è inserita nel tessuto sociale ed innovativo proprio delle associazioni studentesche. In Uninformazione ci poniamo l’obiettivo di far vivere agli studenti un’esperienza valida, ricca e dinamica parallelamente al proprio percorso universitario. Rappresentiamo una realtà di formazione e informazione che permette la progressiva crescita degli studenti impegnati in attività pratiche e organizzative, attraverso la creazione di una community capace di sensibilizzare i loro coetanei al miglioramento soggettivo prima, per un miglioramento sociale poi. Una prima concreta opportunità di integrazione e crescita,

L’attività sociale di UIF si compone di diverse parti tra cui fondamentalmente: blogging e marketing, eventi culturali e formativi (all’interno e all’esterno degli atenei), attività ludiche e rappresentanza studentesca. I principi cardine sono il lavoro di squadra e la realtà associativa intesa come una grande famiglia, aperta a tutti gli studenti provenienti dalle diverse facoltà dell’Ateneo, dove poter condividere idee, progetti, passioni e perché no, cercare sostegno nel momento del bisogno. All’interno della community valorizziamo il collegamento intergenerazionale insieme agli Alumni (ex) membri dell’associazione, laureati recentemente e che sono già inseriti in svariati contesti lavorativi, pronti a dare un supporto agli associati riguardo il loro percorso accademico, personale e professionale (cosiddetto programma di mentoring). Chiunque abbia intrapreso tali esperienze può sicuramente spiegare meglio quanto ci si senta arricchiti al termine dei 3, 5 o più anni di studio, se si è studiato in maniera proattiva. Crediamo fondamentalmente nella nostra generazione, nel fatto che debba essere valorizzata e non etichettata.

La strada è lunga e tanto c’è da fare, l’intenzione sarà poi quella di estendere il progetto di UnInFormazione in altre Università ed arrivare magari ai licei, dove il percorso dei giovani ha inizio. Non sarà semplice ma abbiamo la ferma convinzione che tutto ciò sia realizzabile e che potremo ben rappresentare quell’ampia parte di ragazzi con tanta voglia di darsi da fare, di migliorarsi giorno dopo giorno mettendo passione in quello che fanno e a cui aspirano.

Le nostre porte sono aperte, vienici a trovare. Troverai ragazzi pronti ad accoglierti e a confrontarsi. C’è spazio per ogni personalità, passione, interesse e progetto. Che tu voglia partire in quarta o in prima, non è importante, l’importante è partire! Mettiti in gioco, sperimenta, impara, conosci e proiettati in un futuro dove sei tu il protagonista e soprattutto l’artefice.

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