Tor Vergata Election Day: il Senato Accademico

Giungendo agli organi importanti sotto il profilo politico, il Senato Accademico è senza dubbio l’organismo d’ateneo più rilevante.
Esso infatti emana gli indirizzi da seguire in termini di politiche generali, didattica e ricerca scientifica, oltre a coordinare le strutture periferiche organizzate secondo i profili sopracitati.
E proprio perché è un organo politico, non poteva non avere una sua funzione “legislativa”: l’approvazione del Regolamento Generale d’Ateneo e di quelli riguardanti gli organismi secondari (Facoltà, Dipartimenti, etc.)

Il Senato Accademico, per gli aspetti relativi i docenti, ripartisce i posti d’insegnamento fra i Dipartimenti, fissandone i criteri d’assegnazione delle risorse finanziarie per la didattica, la ricerca ed i servizi generali d’Ateneo.
Parlando invece di decisioni relative alla vita degli studenti, è sempre il SA che delibera la Carta dei Diritti e dei Doveri degli Studenti di Tor Vergata, unitamente all’emanazione di indirizzi in materia di diritto allo studio e servizi offerti agli studenti.

Ma la sue competenze non si fermano qui. Il Senato Accademico infatti può, oltre a scegliere i membri del CdA fra quelli proposti dal Rettore, presentare una mozione di sfiducia a quest’ultimo. Chiaramente, la sfiducia al “dominus” dell’ateneo è sottoposta a precise condizioni: deve infatti essere deliberata da almeno due terzi dei componenti dello stesso Senato e comunque non prima di due anni dall’inizio del mandato del Rettore stesso.

In ultimo, è importante descrivere come sia composto quest’importantissimo organo.
Il SA conta di venticinque membri: il Rettore (che lo presiede); venti docenti, di cui almeno dieci Direttori di Dipartimento; due rappresentanti del personale tecnico, amministrativo e bibliotecario; quattro rappresentanti degli studenti.
A differenza del CdA e dell’NdV, nell’Università di Tor Vergata, non è prevista alcuna indennità per l’esercizio di questa carica; ma come per i due organi suddetti, i membri del Senato decadrebbero dalla propria posizione se si assentassero ingiustificatamente per tre sedute consecutive.

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