Vatileaks, quello che non dobbiamo sapere

Sta facendo il giro del mondo la vicenda della nuova Vatileaks, a distanza di appena tre anni dalla precedente. I corvi che avrebbero passato il “malloppo” di documenti ai giornalisti sono monsignor Lucio Angel Vallejo Balda e Francesca Chaouqui, membri della Commissione referente di studio e indirizzo sulle strutture economico-amministrative della Chiesa. I due complici sono stati immediatamente arrestati dalla Gendarmeria vaticana e Chaouqui e il marito sono persino indagati per estorsione. Accuse pesanti dunque per la sottrazione di materiale informatico e cartaceo probabilmente di un rilievo impressionante. Ma è proprio questo il punto focale della vicenda, non tanto la fuga di notizie, il “tradimento” all’interno della Chiesa, bensì quale sia il contenuto di queste informazioni che il Vaticano sta in ogni modo cercando di occultare.

Per capire cosa si nasconda dietro tutto ciò e cosa volessero rivelare Balda e Chaouqui, dovremmo citare il libro “Avarizia” di Emiliano Fittipaldi, giornalista de L’Espresso, nel quale racconta scandali, ricchezze e segreti della Chiesa di Papa Francesco, basandosi su documenti ottenuti dalla Cosea, una commissione messa su appositamente per controllare le finanze vaticane. Nel libro Fittipaldi parla di un informatore che consegnava lui un grande ammontare di documenti segretissimi ma non si fa chiaramente alcun riferimento a Balda e Chaouqui nonostante la fonte di queste informazioni fosse proprio la Commissione ristretta di cui i due indagati facevano parte.

In “Avarizia” compaiono dati e bilanci da far rabbrividire: 4 miliardi di euro il valore patrimoniale delle case di proprietà della Chiesa a Roma, 5 e 26 milioni rispettivamente le perdite annuali dell’Osservatore Romano e di Radio Vaticana e 5,8 milioni il costo della Guardia Svizzera. La Fondazione Bambin Gesù ha sostenuto gran parte dei costi per la costruzione della nuova casa del Cardinale Bertone, fondi di beneficenza che pur avendo entrate milionarie regalano somme ridicole, conti milionari e investimenti cospicui in imprese produttrici di armi, vendite da milioni in business illegali di sigarette e benzina. Addirittura, alla faccia di Bergoglio, George Pell, l’uomo che era stato scelto per rimettere a posto le finanze della Santa Sede, è indagato in Australia per pedofilia e i francescani in Svizzera hanno comprato società proprietarie di televisioni porno.

Questo e tanto altro nel libro di Fittipaldi che ci da quello che probabilmente è addirittura solo un assaggio di ciò che realmente si cela dietro le mura vaticane. Ma Bergoglio possibile che non sia a conoscenza di tutto ciò? Non dovrebbe essere l’uomo più onnisciente del mondo?

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