La Fed tiene duro e lascia i tassi inalterati

Nelle settimane precedenti Janet Yellen, Presidente della Federal Reserve, aveva dato modo di capire che non sarebbe stato improbabile un nuovo abbassamento dei tassi dopo il piccolo rialzo precedente. I segnali per l’ennesima manovra al ribasso erano forti considerando la strada intrapresa dalla BCE e le stime leggermente ribassiste sull’economia americana trapelate nell’ultimo mese. La nuova stima della crecita del PIL statunitense si assesta intorno al 2,2% contro il 2,4 previsto all’inizio dell’anno mentre l’inflazione crescerà ben meno del previsto ad un tasso dell’1,2%. Ma nonostante i dati leggermente avvilenti, la Yellen e i suoi hanno smentito tutti lasciando i tassi inalterati tra lo 0,25% e lo 0,50%.

La decisione della Fed è indubbiamente un segnale positivo dato all’intera economia mondiale: l’economia americana, nonostante le stime appena al ribasso, è in ottima salute e le istituzioni hanno il pieno controllo della situazione. A questo punto le prossime previsioni sui tassi presentano comunque il segno + con uno 0,875% stimato per la fine del 2016. L’obbiettivo della banca centrale americana è quello di tornare ad una graduale normalizzazione della propria politica monetaria pur tenendo sotto controllo il dollaro e la sua tendenza negli ultimi anni a rafforzarsi nei confronti delle altre valute. Gli economisti americani in questo momento puntano fortemente sulla curva di Philips aspettando che l’inflazione reagisca in maniera decisa al grande calo disoccupazionale che si sta verificando e sperano che le manovre continue di Qe in Europa e Giappone permettano al dollaro di restarsene calmo. La ripartenza dell’inflazione e la moneta stabile e non troppo forte sarebbero i segnali definitivi di stabilità dell’economia e dunque un ritorno alla normalità persa nel 2008.

Nel frattempo i mercati reagiscono con euforia alle scelte della Fed: il cambio euro/dollaro balza immediatamente a 1,12 e il petrolio torna sulla via della ripresa.

Ultimi articoli

Lascia un commento

Ti piacerebbe scrivere per il nostro blog?

Contattaci per entrare a far parte della redazione di UIF