Parigi: gli effetti sui Mercati

borsa parisienne

Forse più di qualcuno si sarebbe aspettato un lunedì dei Mercati Occidentali in pieno rosso, travolti dal tragico accaduto parigino di venerdì 13 ma così non è stato. Infatti, seppur globalmente la finanza abbia risposto ai tragici eventi con il segno meno, questa è stata una negatività certo moderata.

Parigi ha aperto in ribasso con un -0,9%, chiudendo infine la giornata appena sotto la parità con un -0,08%. Sullo scenario italico anche Piazza Affari inizia e finisce questo lunedì in lieve deficit, mostrando sui listini un -0,14%. Londra e Francoforte, rispettivamente, chiudono in positivo  con un +0,46% e  +0,05%.

Tokyo d’altro lato, complice anche l’annunciata recessione trimestrale dell’economia nipponica del -0,2%, crolla del -1,04% mentre lo yen si presta come “valuta di rifugio” in questi giorni certo non facili per lo scenario economico-sociale mondiale. E se il Paese del Sol Levante mostra una certa fragilità unitaria, per così dire, il versante Pechinese si muove a due velocità: Hong Kong ha reagito ai tristi avvenimenti con un -1,71%, valore che ha accompagnato l’indice Hang Seng per tutta la giornata fino alla chiusura. Shanghai, invece, si è mostrata certo colpita con valori negativi fino a metà giornata, per poi tendere ad un lieve rialzo finale del +0,22%.

Ma l’evento più atteso dalla Cina è sicuramente l’inserimento nel basket del FMI dello yuan: dal 30 Novembre, sembra che la moneta di Pechino sarà considerata come valuta di riserva al pari del Dollaro, Euro e Sterlina.
Un fattore molto importante questo, che certo mostra come gli scenari finanziari mondiali stiano considerando la valuta USA non più come la sempiterna regina dei Mercati.

Anche l’Euro scende in picchiata del -0,9%, determinando un tasso di cambio  con il dollaro ormai quasi paritario a 1,0708 l’unità. Segnali negativi anche sul fronte Tedesco, che vedono scendere l’indice Markit del manufatturiero dal 53,2 Settembrino al 52,1 dell’Ottobre scorso. Tutto ciò, congiuntamente alle difficoltà di crescita dell’economia francese, vanno a denotare l’utilità del Quantitative Easing della BCE previsto per questo Dicembre.

Greggio ed oro, infine, hanno accelerato la scalata alle rispettive quotazioni: l’indice Wti americano mostra una crescita del +0,56%, portando il prezzo al barile a 40,77 dollari; mentre il prezioso metallo vola a 1085 dollari l’oncia.

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