Conferenza sul clima a Parigi e summit paralleli, ancora qualche giorno per l’accordo

In questi giorni, sta avendo luogo a Parigi la COP21, conferenza annuale sul clima. Quest’anno l’evento ha un’importanza maggiore rispetto ai precedenti in quanto i 190 e passa Paesi parte della conferenza, dovranno siglare un accordo formale completo per evitare entro la fine del secolo un aumento della temperatura globale oltre i 2 gradi celsius. Come sappiamo, il superamento della soglia, porterebbe a gravi danni per il nostro pianeta; lo scioglimento dei ghiacciai genererebbe un innalzamento del livello delle acque con conseguenti cataclismi naturali gravissimi. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha poi aggiunto che un pericolo ancora più grave degli stravolgimenti naturali, è dato direttamente dall’inquinamento. I gas nocivi provocano già oggi malattie o comunque un peggioramento della salute dell’uomo e continuare su questa strada porterebbe già nel 2050 ad un numero delle vittime medio per anno di 250mila e a delle spese per la sanità a carico degli Stati insostenibili.

Gli Stati più industrializzati, responsabili in larga parte per l’effetto serra, hanno promesso una drastica riduzione delle emissioni e grandi investimenti sulle rinnovabili. Una bozza dell’accordo è già stata stilata, ma i punti in ballo sono ancora tanti: i meccanismi di controllo del rispetto degli impegni presi sulle emissioni, la finanza climatica, il modo con il quale periodicamente rafforzare gli obbiettivi presi e infine le eventuali sanzioni. Viste le tante questioni, parallelamente alla COP21, stanno avendo luogo, in attesa del fatidico accordo, altre iniziative parallele sempre incentrate sul cambiamento climatico e sulla crescita sostenibile. Sempre a Parigi si sta svolgendo un summit dei sindaci delle più grandi città del mondo capitanato dall’ex primo cittadino di New York Michael Bloomberg. L’obbiettivo parallelo è quello di raggiungere entro appena il 2050 un mondo ideale interamente alimentato con le rinnovabili. Il passaggio però, essendo molto drastico, potrebbe portare a gravi conseguenze finanziarie ed economiche per le più grandi aziende mondiali. Bloomberg, per questo, ha proposta una straordinaria iniziativa di aiuto pubblico alle aziende impegnate nel passaggio agli investimenti rinnovabili. L’idea è stata ben accolta e porterebbe ad una limitazione dei pericoli della climate finance.

WWF e Greenpeace, le due più grandi organizzazioni ambientali, invitano ad una maggiore assunzione di responsabilità e ad un po’ più di coraggio. Le promesse fatte fino ad ora, anche se mantenute, porterebbero, secondo gli scienziati della UNFCC ad un contenimento dell’innalzamento della temperatura fino a 2,7 gradi, soglia non sufficiente per limitare gravissimi danni all’ambiente. Urge quindi, nei prossimi giorni, un accordo ancora più stringente e coraggioso che tenga conto anche delle proposte dei vari summit paralleli alla COP21.

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