Brexit, si pronuncia l’Alta Corte: dovrà esprimersi il Parlamento!

I giudici dell’Alta Corte britannica hanno sentenziato: dovrà esprimersi il Parlamento prima che il Governo possa avviare la procedura di recesso dall’Ue secondo quanto stabilito dal trattato di Lisbona. Questo incredibile stravolgimento è dovuto ovviamente alle problematiche interpretative tipiche di un Paese con un sistema di common law. Tante sono state le interpretazioni dei giuristi in merito alla sentenza referendaria di Giugno e sul fatto che questa potesse o meno essere definitiva.

E’ scontro aperto ora tra l’Alta Corte e il Governo di Downing Street. Quest’ultimo ha già provveduto al ricorso e l’ultima parola spetterà ai giudici di ultima istanza, probabilmente entro il mese di Dicembre. Il Governo si è espresso in maniera decisa appellandosi allo European Act del 1972, nel quale non ci sarebbe alcun passaggio capace di superare la volontà popolare in merito al diritto di recesso dall’Ue. Il nodo riguarda quindi la declinazione del Bill of Rights con lo European Act e quindi il tutto si risolverà probabilmente solo da un punto di vista interpretativo, nonostante permanga in Gran Bretagna un forte sentimento etico nei confronti del volere popolare.

Qualora dovesse essere il Parlamento effettivamente a doversi esprimere, difficilmente comunque il verdetto finale cambierà. Infatti, nonostante la maggior parte dei parlamentari britannici sia contro Brexit, sembra quasi utopico pensare che quanto detto dai cittadini al referendum venga ignorato, in quanto potrebbe portare a forti tensioni sociali. Ciò che sicuramente cambierà, nel caso in cui i giudici di ultima istanza confermino quanto sentenziato dall’Alta Corte, saranno le modalità e i tempi della scissione dall’unione; lasciare l’ultima parola a Westminster farà slittare i tempi oltre il mese di Marzo, tempo ultimo indicato dal leader Theresa May per applicare l’articolo 50 del trattato di Lisbona sul diritto di recesso. Ciò significa che gli scenari da hard brexit potrebbero allontanarsi e un distacco più soft, con il negoziato gestito da Lords e House of Commons, sarebbe molto probabile.

Nel frattempo, dopo la sentenza la sterlina è decollata, arrivando quasi fino a 1,25 dollari.

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