Virus Wannacry : Boeing decolla

La Boeing, fondata il 15 luglio 1916 da William Boeing e George Westervelt, è la più grande costruttrice statunitense di aeromobili e la più grande azienda nel settore aerospaziale, è anche il secondo più grosso contraente militare degli Stati Uniti e il secondo produttore mondiale di aerei civili, dopo Airbus.

Nel maggio del 2017 i sistemi informatici di numerose aziende e organizzazioni in tutto il mondo tra cui, Deutsche Bank, FedEx, Renault, il Ministero dell’interno russo, l’Università degli studi di Milano-Bicocca, furono infettati da un virus informatico noto come WannaCry (o anche WanaCrypt0r 2.0) che blocca l’accesso ai dati del computer fino al pagamento un riscatto. Sono stati colpiti oltre duecentotrentamila computer in 150 paesi in quella che è stata definita la peggiore epidemia informatica della storia.

Il Malware viene diffuso mediante email e dopo essersi installato su un computer, si diffonde agli altri sistemi presenti sulla stessa rete. Quando infetta un computer, WannaCry cripta i file bloccandone l’accesso attraverso l’aggiunta l’estensione WCRY. Fatto ciò, crea nel computer infetto un file denominato “@Please_Read_Me@” contenente una richiesta di riscatto di circa 400 dollari, pagabili in bitcoin.

Recentemente il virus ha messo sotto assedio l’azienda americana Boeing. L’infezione è stata segnalata da un ingegnere capo del dipartimento per la produzione di aerei commerciali, che ha allertato il manager una volta scoperto che i bracci robotici della catena di assemblaggio delle fabbriche Boeing erano stati bloccati dall’attacco. Il maggior  pericolo era la diffusione del virus ai software di produzione delle fabbriche e a quelli dei computer di bordo dei velivoli.

In un comunicato Boeing ha ammesso di aver subito l’attacco,specificando però che i danni siano stati comunque marginali. Il virus ha colpito una serie limitata di sistemi prima di essere contenuto e debellato. Questo caso ha riacceso i riflettori dei media sulla sicurezza informatica, argomento spesso trattato con superficialità dai maggiori canali d’informazione. L’informatizzazione delle industrie e dei sistemi di welfare mondiali pur comportando una maggiore efficienza degli stessi, offre il fianco ad un nuovo tipo di criminalità informatica, che stiamo lentamente imparando a conoscere.

Autrice: Giada Bronzini

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