CINEMA: L’Amore Bugiardo, recensione

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Titolo: L’Amore Bugiardo
Genere: Thriller
Regia: David Fincher
Cast: Ben Affleck, Rosamund Pike, Emily Ratajkowski, Tyler Perry, Neil Patrick-Harris
Durata: 145 min.
Produzione: USA 2014
Titolo Originale: Gone Girl

Tratto dall’omonimo romanzo di Gillian Flynn, L’Amore Bugiardo rappresenta l’attesissimo ritorno del celebre regista David Fincher (Fight Club, Seven, The Social Network..) sul grande schermo.
Amy e Nick sono due scrittori, sposati da cinque anni.
Entrambi perdono il lavoro, e cercano la svolta trasferendosi in Provincia, ma questo porta un vertiginoso calo nella loro vita matrimoniale, dove ansia, bugie, paura e giochi d’orgoglio dominano su tutto.
Nick, il giorno del loro quinto anniversario, al suo rientro a casa non trova più sua moglie Amy.
L’uomo denuncia immediatamente la scomparsa alla Polizia che comincia le proprie indagini, e nel frattempo l’accaduto finisce nel mirino dei media, essendo Amy di una buona fama grazie ai libri per bambini “mitica Amy” ispirati ad essa e scritti dai genitori.
Di conseguenza Nick è costretto ad affrontare giornalisti e TV, avendo però un comportamento ambiguo e apatico che insospettisce cittadini e investigatori a tal punto da essere ritenuto l’omicida della moglie.

Se ci troviamo di fronte all’ennesimo colpo di Fincher? La risposta è sì. Il regista non delude le aspettative e fa del Romanzo di Flynn, che ha curato anche la sceneggiatura del film, un thriller psicologico ben strutturato e degno del genere cinematografico a cui appartiene.
L’intento di stupire lo spettatore riesce ancora una volta, in uno stupore misto a sdegno e sgomento.
Il regista utilizza una narrazione in prima persona per buona parte della prima metà del film, in cui, con la sole voce narrativa, riesce a catturare pienamente l’attenzione dello spettatore utilizzando il solo volume della voce narrante e le immagini, assemblate in modo essenziale e preciso.
Il film, se vogliamo viene suddiviso in due parti: nella prima siamo tutti intenti nella risoluzione del mistero, nella seconda saremo fuorviati ad ammirare (o disprezzare) una mente assolutamente folle.
I temi portati in evidenza sono diversi, come ad esempio quanto il popolo si lasci condizionare dall’opinione pubblica spesso e volentieri di parte solo ed esclusivamente per scelta. Ci lasciamo trascinare come una catena quasi inconsci di ciò che stiamo facendo pensando di essere nella normalità.
Il ruolo dei giornalisti, invadenti e senza scrupoli così nel film come nella realtà.
Ma non sono questi i temi principali.
Si parla di matrimonio e non è di secondaria importanza come la coppia vive il legame: bugie, tradimenti, infelicità, tutti fattori che spesso fanno parte della vita coniugale e portano le parti coinvolte a mentire a se stessi portando costantemente una maschera di fronte al mondo per convincerci di fare la cosa giusta.
La vita è breve per viverla nella menzogna e coinvolgere altre persone, si può ottenere molto di più.
L’amore non è un gioco di strategia, ne una sfida al nostro partner, tanto meno una situazione in cui cerchiamo di mantenere il controllo per la paura di essere sottomessi.

Voto Finale: 8,5

Riccardo

 

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