Gli USA “controllano” la Cina

La USS Lassen ddg82

“Gli Stati Uniti voleranno, navigheranno e svolgeranno operazioni dovunque la legge internazionale lo consenta nel mondo, il Mar cinese meridionale non sarà un’eccezione.” Parole del Ministro della Difesa Ash Carter del 13 Ottobre. In linea con quanto detto, alle 6:30 di questa mattina ora locale, la US Navy ha pattugliato le acque intorno alle “isole artificiali” del Mar cinese meridionale. Queste isole, costruite dal genio cinese, hanno un ruolo strategico ben preciso: rappresentano il controllo militare sulle isole Spratly, un insieme di barriere coralline, atolli e scogli sulle quali reclamano sovranità oltre alla Cina altri paesi come Taiwan, Vietnam e Malesia. Pechino sta pian piano e silenziosamente espandendo il proprio controllo sul Mar meridionale tanto che sono ben sette gli avamposti militari costruiti artificialmente che segnano il dominio cinese su questa parte di mare. Gli altri paesi sono praticamente esclusi.

La Marina degli Stati Uniti ha navigato da Subi Reef a Mischief Reef (due degli atolli fortificati dai cinesi) utilizzando la USS Lassen, un cacciatorpediniere lanciamissili corazzato. Un esibizione “muscolare” dunque, quella autorizzata dalla Casa Bianca e che mirava sicuramente a mettere in guardia l’espansionismo cinese. Il limite delle 12 miglia nautiche sembrerebbe essere stato violato ma solo apparentemente in quanto parte di sovranità sulle Spratly, almeno formalmente, spetta agli altri Paesi sopracitati. Il Ministro degli Esteri cinese ha chiesto agli USA di evitare questo tipo di provocazioni senza alcun preavviso onde evitare reazioni rischiose che possano minare gli “equilibri” internazionali.

Insomma mentre l’attenzione mediatica appare concentrata tutta sull’intervento russo in Siria e sulle divergenze tra Mosca e il mondo occidentale, la Cina continua la sua opera di espansione e continua ad attirare l’attenzione delle più grandi potenze economiche, finanziarie e militari. L’impressione è che ormai il mostro asiatico, nonostante qualche piccolo e probabilmente solo temporaneo, problema finanziario, sia ormai destinato a sconvolgere gli equilibri economici e geopolitici mondiali. La Casa Bianca ha voluto dare un segno di forza importante proprio nel giorno in cui si riuniva il Plenum del Comitato Centrale del Partito Comunista. Pechino è avvertita dunque; ma non sono forse gli USA a sentirsi minacciati? Altro che Putin…

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