Disuguaglianza economica: i dati per l’Italia

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Sono sufficienti i primi 8 ‘paperoni’ del pianeta per fare la ricchezza dei 3,6 miliardi più poveri. E’ quanto calcola il rapporto Oxfam – la ong britannica attenta all’economia sociale – per il quale l’1% dei più facoltosi al mondo possiede quanto il restante 99%.

Il rapporto aggiorna i dati della disuguaglianza in occasione dell’appuntamento del World Economic Forum che vede i potenti del mondo riuniti a Davos, cittadina svizzera del cantone dei Grigioni. Esso verrà accompagnato anche da una petizione, rivolta ai governi, per chiedere una serie di interventi in favore di una economia umana.
Secondo le nuove stime sulla distribuzione della ricchezza globale, basate su dati migliorati rispetto alla condizione delle fasce di popolazione meno abbienti in Cina e India, la metà più povera del pianeta è ancora più povera di quanto calcolato in passato.

Il rapporto di Oxfam dimostra come l’attuale sistema economico favorisca l’accumulo di ricchezza nelle mani di una élite privilegiata ai danni dei più poveri, che sono in maggioranza donne. I mega paperoni dei nostri giorni si arricchiscono a un ritmo così veloce che potremmo veder nascere il primo trillionaire (ovvero un individuo che possiederà più di 1.000 miliardi di dollari) nei prossimi 25 anni. Per avere un’idea del significato – la parola non è ancora nei vocabolari – bisogna pensare che per consumare un trilione di dollari è necessario spendere 1 milione di dollari al giorno per 2.738 anni. In questo quadro, le donne sono particolarmente svantaggiate perché trovano prevalentemente lavoro in settori con salari più bassi e hanno sulle spalle la gran parte del lavoro domestico e di cura non retribuito. Di questo passo ci vorranno 170 anni perché una donna raggiunga gli stessi livelli retributivi di un uomo.

Per quanto riguarda l’Italia, nel 2016, l’1% degli italiani risultava in possesso del 25% della ricchezza nazionale netta e di uno stock netto oltre 30 volte superiore al 30% più povero e addirittura 415 volte rispetto al 20%. Numeri che danno una piccola idea di quanto larga sia la forbice della disuguaglianza. Inoltre, tra il 1988 e il 2011, il 10% più ricco della popolazione ha accumulato un incremento di reddito superiore a quello della metà più povera. E, come rilevato da una recente indagine di Demopolis per Oxfam Italia, sono proprio reddito e ricchezza stock a rappresentare i due fattori per cui i cittadini italiani percepiscono le disuguaglianze più accentuate.

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