Perché il trading online non vi farà diventare ricchi (pt.1)

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Breve guida al perché la maggioranza di chi si approccia ai mercati perde soldi e come mettersi in condizione per non essere tra quelle persone

Chi non hai mai sognato di essere su un’amaca in una spiaggia caraibica a sorseggiare un Mojito e nel frattempo guadagnare soldi comprando e vendendo azioni?

Credo che un sogno del genere un po’ tutti nella propria vita lo abbiano fatto almeno una volta.
Purtroppo, in questi giorni di quarantena forzata a causa del Covid-19, un po’ di italiani o per noia o per necessità, stanno già iniziando a vedere quanto costa un volo aereo per una di quelle isole tanto desiderate.

Come si evince dall’articolo di Vito Lops sul Sole24Ore del 3 aprile 2020, sta aumentando l’interesse degli italiani verso il trading online. Purtroppo le motivazioni di questo interesse, oltre alla noia del dover restare in casa o alla decisione di voler sistemare al meglio i propri investimenti, perché delusi dai rendimenti di fondi o gestioni patrimoniali, possono essere legate alle necessità di parte della popolazione a cui è venuta meno una fonte di reddito.

Il tutto è confermato anche dai numeri pubblicati da Plus500, noto broker di strumenti Over The Counter, che ha comunicato ai propri azionisti risultati strabilianti per questa prima parte dell’anno, che hanno portato l’azienda a raggiungere sul mercato azionario nuovi massimi relativi (https://www.londonstockexchange.com/exchange/news/market-news/market-news-detail/PLUS/14493925.html).

A tal proposito anche nel mondo delle scommesse online sta succedendo qualcosa di simile:

Come si può vedere dal grafico dei prezzi di questi due titoli legati al mondo dei casinò online, dopo essere scesi per la sospensione di tutti gli eventi sportivi, i titoli hanno praticamente recuperato i massimi precedenti sulla stima degli investitori per un aumento di traffico e scommettitori sulle piattaforme online.

Trovare un modo per tirare avanti anche in questi periodi più bui, o comunque il desiderio di cambiare la propria condizione di vita, porta alla ricerca di metodi di guadagno per arricchirsi velocemente, possibilmente online e preferibilmente senza alcuna competenza. In fin dei conti, in lungo e largo nel web, ci sono banner pubblicitari con attori che si definiscono “veramente euforici” per i guadagni realizzati. Fosse così semplice chi continuerebbe a lavorare? Mi dispiace rovinare l’”idillio” che qualcuno si possa essere fatto nella propria testa ma nel mondo reale non funziona così.

E questo non è il mio pensiero ma sono evidenze basate sui numeri: ci sono infatti statistiche derivanti dal mondo Over The Counter, ovvero dai mercati non regolamentati (ma quanto detto rimane comunque valido anche sui mercati regolamentati).

Recentemente, per le introduzioni di normative ESMA, i broker online di CFD devono dichiarare la percentuale di trader perdenti e, come potete vedere i risultati non sono incoraggianti. In media il 75% di chi utilizza questi strumenti con questi broker perde denaro.

Per approfondimenti:

Per togliersi il dubbio di aver trovato proprio i casi peggiori e quindi di non avere una panoramica che rappresenti la realtà al meglio, è possibile osservare una buona approssimazione del comportamento dei trader retail sul mercato. Per trader retail si intendono tutti quei piccoli investitori e speculatori che investono autonomamente i propri capitali in borsa attraverso il trading, solitamente online, e che nel lungo periodo non fanno altro che aumentare il parco buoi; espressione un po’ colorita ma che rende chiaro quale funzione hanno sul mercato.

Per poter analizzare una buona approssimazione di questa categoria possiamo affidarci al sito https://www.myfxbook.com/ che raccoglie le operazioni intraprese dai trader che desiderano condividerle con altre persone. Dalle operazioni riportate dai vari trader si traggono statistiche molto interessanti raccolte nel loro Community Outlook.

Con gli strumenti che al momento quotavano rispettivamente: 1,0862 – 1,4193 – 116,99

Come è possibile vedere analizzando alcuni tra i più popolari strumenti, sia i trader con visione al rialzo che quelli con visione al ribasso (avgShortPrice, AvgLongPrice) sono in perdita, a dimostrazione del fatto che effettivamente la maggior parte dei trader retail perde soldi sul mercato.

Purtroppo questi risultati non li hanno solo gli operatori che approcciano il mercato in maniera più speculativa, anche l’investitore che dovesse agire da buon padre di famiglia, non è sempre detto che riesca a ottenere un risultato positivo.

Seppur dispiaciuto per la frustrazione di un risparmiatore di 80 anni, che purtroppo negli anni ha bruciato parte dei propri risparmi, è possibile leggendo l’articolo vedere i vari errori commessi nella costruzione del portafoglio. Purtroppo, le scelte dell’”investitore” sono ricadute sostanzialmente solo tra due settori e in un unico paese (il cosiddetto Home Bias). Per di più settori come quello bancario ed energetico in declino da parecchi anni in Italia! Si tratta di scelte inadeguate per raggiungere un livello minimo di diversificazione.

Non è quindi la scelta dello strumento finanziario, che può essere più efficiente o meno, ma è la mancanza di una reale conoscenza di quello che si sta facendo sui mercati che porta a non avere un risultato positivo. Senza esserne consapevole e avere le minime conoscenze adatte, da risparmiatore normale come tanti, non stava investendo ma speculando, esponendosi a enormi rischi non mitigati minimamente in qualunque modo.

I risultati poi portano a ritenere inutile risparmiare per investire, aggiungendosi al gruppo di persone che per mancanza di conoscenze ritengono i mercati finanziari come un casinò dove non si può mai uscire vincitori, arrivando al fatidico “giocare in borsa”.

MA ALLORA È POSSIBILE GUADAGNARE CON I MERCATI FINAZIARI?

Immagino quindi che chi sia arrivato a leggere fino a questo punto, anche se molto scoraggiato, si stia chiedendo proprio questa domanda. Ho una buona notizia per voi, la risposta è.

Purtroppo non sarà forse possibile farlo dalla famosa isola tropicale accennata all’inizio, ma è possibile almeno mettersi in condizione di non essere a prescindere perdenti sul mercato e magari nel tempo riuscire a gestire autonomamente i propri risparmi con buoni risultati. Ricordate che se non sarete voi a cercare di ottenere il meglio per voi stessi, non saranno di certo altri a farlo per voi, e sicuramente non vi verrà spiegato tramite una banale inserzione pubblicitaria su Facebook o su altre pagine web.

Nella prossima puntata cercherò di spiegarvi come approcciare nel modo corretto il mondo del trading.

Articolo di Davide Serafini

Studente di Economia e Finanza all’università di Modena e Reggio Emilia. Trader part time in opzioni con interesse per il trading quantitativo e sistematico
https://www.facebook.com/davideserafini95

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