Caso Telecom: Niel ricevuto in Consob per chiarire le sue posizioni

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Sicuramente la rapida scalata alle quote societarie di Telecom, compiuta dal magnate dell’imprenditoria francese Xavier Niel in questi giorni, ha destato un certo clamore nel mondo della finanza. Ma il più sospettoso riguardo la rapida acquisizione del 15,143% della compagnia telefonica nostrana, sembra sia l’Antitrust italiana. Quest’ultima infatti considererebbe l’ipotesi di vagliare un’istruttoria di concerto con l’Antitrust UE; volta a verificare se la scalata in questione sia il risultato di una “cospirazione” per indebolire la concorrenza sui mercati.
E’ chiaro che sussista una certa agitazione in casa Italia; anche perché l’ingresso di Niel in Telecom va ad affiancarsi ad un’altra importante partecipazione francese. Stiamo parlando del 20% detenuto Vincent Bolloré, uomo di punta della Vivendi; altra grande azienda francese operante nel settore delle comunicazioni. E non solo, perché dalle indiscrezioni trapelate in questi giorni pare che Bolloré sia pronto per salire a quota 25% di Telecom Italia: soglia che se raggiunta farebbe scattare in automatico l’OPA.

C’è quindi una cooperazione in atto fra i due imprenditori francesi per acquisire Telecom?
A rassicurare gli animi interviene il Presidente della suddetta società, Giuseppe Recchi.
Infatti, a seguito di una conversazione svoltasi sabato scorso con Niel, sembra che l’acquisto del sostanzioso pacchetto azionario non abbia nulla a che vedere con un tentativo di acquisizione, anzi.
Il plateale ingresso in Telecom del magnate francese potrebbe essere in linea con le sue usuali tecniche societarie: apportare valore aggiunto a progetti e investimenti dell’azienda scelta non rivestendo posizioni di “predominio” come CEO o Presidente, ma bensì come responsabile delle strategie.

In ogni caso, l’Autorità presieduta da Giovanni Petruzzella non sembra affatto essersi fermata alle rassicurazioni di Recchi. Alle società controllate da Niel sono stati richiesti molteplici documenti contenenti le più variegate informazioni; dalla verifica della stipula di eventuali patti parasociali alla presenza di azionisti con quote superiori al 2%; così come le delibere dei CdA delle aziende dell’imprenditore che avrebbero autorizzato l’acquisto dei titoli.
Ma tutti i necessari chiarimenti e le relative conclusioni, saranno lasciati al summit da tenersi nella giornata di oggi, in Consob, fra Xavier Niel e i membri dell’Antitrust italiana.

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